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Via un simbolo, a breve la rimozione della cabina telefonica alle spalle del tribunale

Ultima data: il prossimo 2 settembre. L’avviso è lì da diverse settimane. I nativi digitali, quelli degli smartphon – siamo già a due generazioni – neanche sanno di cosa parliamo. Gli smanettono probabilmente non l’avranno mai notata. 

Certo non siamo di fronte ad una delle storiche cabine targate Sip, quelle che funzionava a gettoni, con i vetri offuscati e le porte di ingresso a soffietto, ma anche questi dispositivi, gli ultimi installati, quelli tecnologicamente più avanzati – ovviamente preistoria rispetto alle funzione touch – hanno mantenuto inalterato il fascino nostalgico delle telefonate di un tempo, quelle via cavo, letteralmente fagocitate dai dispotivi mobili comparsi in Italia sul finire degli anni ottanta. Per evitare la rimozione, la Tim ha anche provato a sollecitare gli utenti chiedendo l’invio di una mail con posta elettronica certificata. Difficile, però, pensare – vista l’imperante dittatura digititale - che cia si siano state valanghe di richieste. 

Parlando proprio di comunicazioni via filo, quello che resta nel guardare questa cabina è proprio un filo di malinconia. 

Alle spalle la rivendicazione di servizio, magari si sarebbe potuto pensare di fermare la rimozione, evocandone un valore esclusivamente simbolico e monumentale. 

Putroppo, però, il timore è che ora si sia fuori tempo massimo.

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